Da circa 15 anni Roman Dörr scrive, effettua ricerche e crea illustrazioni per Forum D.: in questo periodo ha pubblicato 99 articoli in varie rubriche. Nel centesimo articolo l’autore dei disegni, delle «Richieste alla dogana» e di «Storia della dogana» è l’intervistato.
09.01.2024, Michael Schallschmidt
Alla domanda su come ha iniziato la collaborazione con la rivista Forum D., che allora veniva pubblicata in forma cartacea, Dörr spiega: «La collaborazione è iniziata per caso: nella primavera del 2008 ho inviato alla redazione due articoli relativi al recupero della collezione dei campioni di riferimento della dogana J8». Per lui la questione era chiusa. Poco dopo però gli è stato chiesto se non voleva continuare a lavorare per Forum D., cosa che poi ha fatto.
Con i suoi articoli, le sue foto e i suoi disegni il perito doganale, che lavora a Basilea, fa conoscere ai lettori di Forum D. il mondo della dogana svizzera. Per fare ciò passa molte ore alla tavola da disegno, al computer e a ricercare in archivi e documenti. Da questo lavoro sono nate delle rubriche apprezzate e destinate a durare nel tempo, i cui articoli sono in parte stati ripresi da altri media, ad esempio da FM1 Today.
«Richieste alla dogana», con i suoi divertenti articoli, è probabilmente la rubrica più longeva nella storia di Forum D.
(Dörr ride) Sì, è vero! Queste richieste sono state pubblicate per la prima volta nel 2010 sull’ultima pagina nell’edizione cartacea, per terminare la lettura della rivista in modo divertente. E ancora oggi sono molto apprezzate dai lettori.
Dove hai preso tutte le richieste che da anni ci divertono?
Dal 2009 al 2016 ho lavorato presso la centrale di posta elettronica del I circondario, precorritrice dell’attuale centrale d’informazione dell’UDSC. Tra le richieste inviate via e-mail ho scovato parecchie perle, che ho raccolto.
Come ti è venuta l’idea di illustrare le richieste?
Nella primavera del 2019 la redazione di Forum D. mi ha chiesto se potevo completare gli articoli con dei disegni fatti da me. Dato che erano ormai trascorsi decenni dall’ultima volta che avevo fatto un disegno, ho consigliato alla collega della redazione di cercare un illustratore a Berna e lei ha risposto: «Va bene, ma se non trovo nessuno non hai più scuse!» Due mesi dopo ho consegnato le prime illustrazioni.
Come nascono le idee per i disegni che completano le richieste alla dogana ma anche altri articoli, ad esempio quello intitolato «Cippi di confine spostati»?
Le illustrazioni, che faccio nel mio tempo libero, nascono per lo più spontaneamente: le idee sono già nella mia testa, devo solo metterle su carta. Però vi sono anche disegni che nascono solo dopo molte bozze.
Quanto tempo impieghi per un disegno?
Dipende dal tema: per il disegno della torta di compleanno volante, ad esempio, ho impiegato solo quattro ore. Mentre quello relativo agli spaventi notturni di Johann Sebastian Bach ha richiesto molto più tempo.
Oltre alle divertenti richieste alla dogana hai redatto e illustrato anche articoli su altri temi, come la storia della dogana, temi d’attualità o anche i consigli della dogana. Come ti è venuto in mente di scegliere questi temi?
Sono i temi che hanno «scelto» me: spesso erano già pronti per essere trattati. I consigli della dogana e gli articoli su fatti d’attualità sono nati dal lavoro quotidiano. Ho invece scelto la storia della dogana e il transito alpino in Svizzera perché sono temi che mi affascinano. A volte ho avuto anche incarichi dalla redazione, ad esempio di scrivere su luoghi che hanno lo stesso nome sia al di qua che al di là del confine o sui punti più estremi della Svizzera. Mentre per le illustrazioni ho sempre avuto carta bianca e ho potuto anche sperimentare cose nuove.
Per redigere gli articoli hai dovuto viaggiare in Svizzera, recandoti direttamente sul posto, ad esempio presso valichi di confine particolari o luoghi ricchi di storia. Tra quelli che hai visitato ne prediligi uno?
(Ride) In tutte le regioni che ho visitato ho i miei luoghi prediletti. Però ne ho due preferiti: il primo è il punto più occidentale della Svizzera, il cippo di confine n. 1 a Chancy (GE), punto di riferimento geodetico della carta Dufour. E il secondo è il Dazio Grande a Rodi (TI) con la Strada Urana.
Naturalmente non sei solo attivo come autore di Forum D., ma lavori anche come perito doganale in ambito operativo. Come hai cominciato la tua carriera alla dogana?
Alla fine del 1990 ho perso il posto di impiegato commerciale presso una grande impresa farmaceutica basilese investita da un’ondata di licenziamenti a seguito di una ristrutturazione. Ho quindi deciso un riorientamento professionale dopo aver visto un’inserzione in un quotidiano che ha destato il mio interesse: l’allora Amministrazione federale delle dogane cercava personale da formare come funzionario doganale tecnico nello sdoganamento delle merci commerciali. Mi sono candidato e a gennaio del 1991 ho iniziato la formazione presso la scuola doganale a Liestal.
Raccontaci uno dei momenti relativi al lavoro per Forum D. che ricordi con particolare interesse.
Ce ne sono vari. In particolare ricordo il progetto «cambio di prospettiva» del livello locale Dogana Basilea Sud del 2021. L’obiettivo era quello di fare in modo che i collaboratori dei due gruppi «persone» e «merci» conoscessero reciprocamente il lavoro dei loro colleghi, grazie alla collaborazione all’interno di un team. È stato molto interessante poter seguire l’inizio della «fusione» dei due gruppi nel quadro di DaziT e scrivere degli articoli in merito.
Di cosa tratteranno i prossimi articoli?
Non lo so ancora. Ma sono sicuro che saranno i temi a «venire da me».
Grazie per l’intervista.
