Il Consiglio federale getta le basi per l’ulteriore sviluppo dell’Amministrazione federale delle dogane

Berna, 10.04.2019 - Nella sua seduta del 10 aprile 2019 il Consiglio federale ha gettato le basi per l’ulteriore sviluppo dell’Amministrazione federale delle dogane (AFD). Con il nuovo nome «Ufficio federale delle dogane e della sicurezza dei confini (UDSC)», l’AFD viene riorganizzata e orientata alle nuove esigenze, al fine di poter continuare a svolgere con successo il suo mandato in un contesto in continua evoluzione, sfruttando le opportunità offerte dalla digitalizzazione.

La digitalizzazione della società e la richiesta di processi possibilmente semplici e di facile uso nel traffico delle merci e delle persone pongono l’AFD dinanzi a importanti sfide. Per affrontarle, essa ha avviato il programma di trasformazione DaziT, per il quale nell’autunno 2017 il Parlamento ha autorizzato un credito d’impegno di circa 400 milioni di franchi. L’obiettivo di DaziT è una trasformazione globale: la riscossione di dazio e tributi viene semplificata, armonizzata e interamente digitalizzata. Ciò consente di ridurre i costi di regolamentazione, riscuotere in modo più efficiente le entrate e aumentare la sicurezza grazie a controlli più efficaci. DaziT può però essere attuato solo se l’organizzazione dell’AFD è orientata alle nuove esigenze.  Nella sua seduta del 10 aprile 2019 il Consiglio federale ha gettato le basi necessarie a tal fine e definito i principi fondamentali.

Profilo professionale uniforme

Al centro del nuovo orientamento vi è un profilo professionale uniforme che sostituirà le attuali professioni di guardia di confine e specialista doganale. Tutti i collaboratori verranno formati per eseguire controlli globali di merci, persone e mezzi di trasporto e si specializzeranno in uno di questi tre ambiti. Indosseranno la stessa uniforme e, in funzione dei compiti, saranno armati. L’arma non sarà necessariamente un’arma da fuoco. La nuova formazione prevista concerne sia i nuovi collaboratori sia quelli già assunti. Tali specialisti saranno operativi in una nuova unità, la quale sostituirà le regioni guardie di confine e i circondari doganali, ma sarà anch’essa strutturata a livello geografico. La struttura potrà tuttavia divergere da quella attuale.

Maggiore flessibilità dell’AFD

Mediante tali misure i collaboratori possono essere impiegati in modo più flessibile, ciò che consente all’AFD di affrontare ancora meglio i cambiamenti della situazione. Sarà ad esempio più facile definire le priorità in caso di aggravamento della situazione migratoria nelle regioni colpite. L’AFD rimarrà un partner affidabile per i Cantoni. Non ridurrà la sua presenza al confine ma, grazie alla digitalizzazione, impiegherà le sue forze in modo ancora più mirato ed efficiente. Ciò sarà possibile dato che con DaziT il personale dell’AFD verrà sgravato da compiti amministrativi e dunque potrà essere maggiormente impiegato al confine.

Adeguamento del quadro giuridico

Il 10 aprile 2019 il Consiglio federale ha preso atto dei dati relativi all’ulteriore sviluppo dell’AFD e ha incaricato il Dipartimento federale delle finanze (DFF) di creare, nel quadro dell’imminente revisione della legge sulle dogane, i presupposti per tale sviluppo. Il Consiglio federale vuole adeguare il nome dell’AFD alla nuova forma organizzativa e ha deciso che in futuro l’unità amministrativa si chiamerà «Ufficio federale delle dogane e della sicurezza dei confini (UDSC)». Ciò richiede un adeguamento dell’ordinanza sull’organizzazione del Governo e dell’Amministrazione (OLOGA).


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