Nel 2018 la Svizzera ha esportato beni per 35 600 franchi pro capite

Nel 2018 la Svizzera ha esportato merci per un valore pro capite di 35 574 rispettivamente ha importato tali merci per 32 004 franchi. Nel periodo 2008-2018 è emersa un’evoluzione simile in entrambe le direzioni di scambio, nonostante una crescente divergenza.

09.08.2019, Andrea Farei-Campagna , Sezione Statistica

Grafik Entwicklung des Aussenhandels

Ad eccezione del 2009, nel periodo 2008-2018, la Svizzera pro capite ha sempre esportato di più di quanto ha importato. Nel corso degli ultimi anni, il divario tra le due direzioni di traffico si è esteso.

Nel 2009 il commercio estero pro capite ha raggiunto un livello basso con la crisi finanziaria. Tuttavia successivamente i valori pro capite in entrambe le direzioni del commercio sono aumentati in modo evidente fino al 2013, stabilendo allo stesso tempo nuovi valori record. Da notare l’aumento delle esportazioni, cresciute del 43 % a oltre 40 000 franchi pro capite, che è stato particolarmente significativo. Dal 2013 al 2015, entrambe le direzioni di scambio pro capite hanno registrato una diminuzione chiara in termini di valore. A partire dal 2015, le importazioni e le esportazioni hanno segnato di nuovo una crescita simile.

Nel 2018 il settore chimico-farmaceutico ha rappresentato la quota maggiore a livello di esportazioni. Infatti, le esportazioni di prodotti chimici e farmaceutici sono ammontate a 12 218 franchi pro capite. Per quanto concerne le importazioni, sono stati invece i metalli preziosi con 8 068 franchi a fornire il maggior contributo per abitante.

I dati si basano sui risultati secondo il totale complessivo (totale 2), vale a dire con il commercio di metalli preziosi, di pietre preziose nonché di oggetti d’arte e d’antichità.

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