Viaggi di caccia all’estero: passare il confine con armi, carne di selvaggina e trofei?

Quando si rientra in Svizzera dopo un viaggio di caccia portando con sé armi da caccia, carne di selvaggina o trofei, in dogana è necessario prestare attenzione ad alcuni aspetti.

17.10.2019

Nel caso in cui in qualità di cacciatore si desideri tentare la fortuna non solo in Svizzera ma anche all’estero, quando si passa il confine bisogna rispettare diverse prescrizioni.

Attenzione: le seguenti disposizioni si riferiscono all’uscita dalla Svizzera e al rientro nel Paese con merci per uso personale. Per le merci destinate alla vendita vigono le disposizioni per merci commerciali.

Si raccomanda di informarsi anche presso le autorità del Paese di destinazione in merito alle disposizioni in materia di entrata e uscita.

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Armi e munizioni

Quando si passa il confine, in linea di massima sono ammesse in esenzione da tributi fino a due armi da caccia. Ogni ulteriore arma va imposta dal punto di vista doganale. È necessario dimostrare in modo verosimile che le armi verranno effettivamente utilizzate per la caccia, ad esempio presentando documenti quali un programma di tiro, un invito a una manifestazione, la patente di caccia o il contratto d’affitto di una riserva di caccia.

Ulteriori informazioni

Quando dalla Svizzera ci si reca in un Paese Schengen con armi da caccia, è necessario disporre di una carta europea d’arma da fuoco. Informazioni al riguardo sono disponibili sul sito dell’Ufficio federale di polizia (fedpol): importazione di armi.

Quando dalla Svizzera ci si reca in un Paese terzo, è invece necessaria l’autorizzazione della Segreteria di Stato dell’economia (SECO). Informazioni al riguardo sono disponibili sul sito della SECO: controlli all’esportazione di prodotti industriali.

A coloro che lasciano la Svizzera in aereo si raccomanda di informarsi presso la compagnia aerea riguardo a eventuali disposizioni relative al trasporto di armi e munizioni.

Carne di selvaggina

L’importazione di carne di selvaggina da Paesi esterni all’UE, i cosiddetti Paesi terzi, è vietata.

È consentita l’importazione di carne di selvaggina per uso personale proveniente da Stati dell’UE nonché da Norvegia e Islanda. A differenza di altri tipi di carne, la selvaggina è esente da dazio e da limitazioni quantitative.

Nell’ambito del limite generale di franchigia secondo il valore possono essere importate merci in esenzione dall’IVA per un valore complessivo fino a 300 franchi. Se il valore complessivo della merce supera 300 franchi, l’IVA deve essere versata. Nel caso di selvaggina abbattuta personalmente, per il calcolo del valore della merce fa stato il valore di mercato. Va presentato un giustificativo per eventuali spese per il sezionamento, l’imballaggio, la trasformazione in salsicce eccetera affrontate all’estero, che vanno aggiunte al valore di mercato.

Trofei di caccia

In caso si desideri portare con sé in Svizzera palchi, corna o pelliccia animali, vigono disposizioni d’importazione diverse a seconda se si tratta di prodotti provenienti da specie protette o meno.

In base alla specie, l’importazione di prodotti animali protetti è vietata oppure necessita di un certificato per l’importazione CITES. Al confine, le merci protette vanno sottoposte a un controllo relativo alla conservazione delle specie. A ciò si aggiungono eventuali disposizioni di polizia delle epizoozie, ad esempio un trattamento tassidermico completo. Informazioni relative alle disposizioni di conservazione delle specie e di polizia delle epizoozie per quanto riguarda l’importazione sono disponibili sul sito dell’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV).
Importazioni di specie animali e vegetali protette (USAV)
Viaggiare con souvenir (USAV)

Di norma è consentito importare senza visita veterinaria di confine e in franchigia di dazio preparati e trofei provenienti da animali non protetti sottoposti a trattamento tassidermico completo.

Tuttavia, anche in questo caso se il valore complessivo della merce supera i 300 franchi, l’IVA deve essere versata. Nel caso di trofei, l’IVA è calcolata in base al valore di mercato, che si differenzia a seconda della specie e del tipo di merce (corna e palchi greggi, crani, pellicce ecc.).

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